Il Segugio
della Maremma
a cura del Sig. Gioacchino De Sanctis
Il segugio maremmano si identifica con quel territorio a cavallo tra Toscana e Lazio dal quale non ha tratto soltanto il nome, ma anche la tempra. Terra da sempre inospitale, a causa della scarsezza di acqua e delle numerose zone di "padule" rinomate per le febbri malariche, la Maremma ha avuto l'onore di dare il nome anche ad altre razze autoctone (vedi il bovino maremmano) che si sono selezionate nei secoli in questo ambiente, distinguendosi proprio per la loro rusticità. Così, anche se oggi la Maremma non è
più quella di una volta grazie alle numerose bonifiche, il segugio maremmano ne incarna lo spirito, dimostrandosi cane forte e di temperamento. Lasciamo ad altri il compito di determinare da quando questa razza ha cominciato a delinearsi come tale in queste zone, sta di fatto comunque che la Maremma può a buon diritto considerarsi "l'università" della caccia al cinghiale. Infatti i cambiamenti, ai quali abbiamo fatto cenno sopra, nulla hanno tolto alla difficoltà e all'impenetrabilità della macchia mediterranea che, oggi come allora, mette a dura prova i cani impiegati in questa attività. Pertanto, qualunque sia la storia recente o remota di questa razza, non si può smentire il fatto che la selezione sia avvenuta in una zona tra le
più aspre e ricche di tradizione per la caccia al cinghiale.
Partendo da questi presupposti la predisposizione del segugio maremmano per la caccia al cinghiale è di fatto scontata. Fortunatamente la recente approvazione della razza da parte dell'Enci ha definitivamente chiuso un periodo di casualità e incertezze aprendo la strada alla selezione a al miglioramento. Già oggi infatti sono sempre
più numerosi i soggetti che mostrano una completezza nell'azione venatoria che probabilmente non era pari nei loro predecessori. Infatti il segugio maremmano nasce come cane da utilità quando questa trovava la sua massima espressione nel portare a casa la preda. La naturale predisposizione del segugio maremmano per l'abbaio a fermo deve leggersi in questa ottica. La capacità di segnalare il selvatico nel folto aveva ovviamente la precedenza rispetto alla cerca e a al dar voce sulla traccia. Ma la completezza è forse la dote principale di un cane di razza. Così oggi siamo in condizione di vedere dei segugi maremmani che tracciano dando voce, cosa molto rara precedentemente. La cerca al contrario, anche se normalmente il cane non tende ad "allungare" molto rispetto al conduttore, è una dote naturale ed è contraddistinta da un'avidità di caccia non comune. Il segugio maremmano è cane molto veloce e sbrigativo e queste sono sicuramente delle qualità positive. La nostra personale impressione infatti è che l'attuale successo di questa razza è dovuto proprio alla sua "modernità". La caccia è cambiata e il segugio maremmano incarna questo cambiamento. Rustico ed adattabile non mostra ancora (per fortuna) il segno di malattie croniche o abituali quanto altre razze esasperate nella selezione. La taglia media rende il cane di facile gestione sia per il trasporto così come per l'alimentazione. La precocità nello sviluppo e nell'utilizzo per la caccia è molto apprezzata in un mondo dove notoriamente si vuole tutto e subito. Purtroppo questa caratteristica stimola anche l'eccesso a provare cuccioli giovanissimi sul selvatico che merita comunque soggetti piu' sviluppati e formati. Da queste pratiche, secondo noi totalmente errate, ne conseguono spessissimo giudizi frettolosi che hanno il sapore della sentenza definitiva. Il segugio maremmano, al pari di tutte le altre razze canine, ha delle qualità che vanno sapute apprezzare senza esasperazioni anche perché, pur nella media statistica, ogni soggetto ha i suoi tempi e la necessità comunque di trovare le migliori condizioni per completare lo sviluppo psico-fisico. La fretta sicuramente non agevola questo percorso e abbiamo visto spesso che, così facendo, la precocità dei segugi maremmani si è trasformata in un boomerang per cane e conduttore. Altre qualità sono la velocità e la concretezza, doti che si fanno apprezzare anche dai conduttori
più tradizionalisti. La seguita poi, incalzante ed incisiva, è contraddistinta dalla voce squillante che diventa coro quando lavora in muta, situazione nella quale si adatta molto bene smentendo la teoria che voleva il segugio maremmano cane da utilizzare prevalentemente in singolo. Al contrario l'abitudine a dare voce fuori posto (questa non è propriamente una qualità e chi alleva questa razza dovrà probabilmente lavorare per eliminarla) e la tenacia nella seguita non lo rendono a nostro giudizio adatto alla pratica della "girata" dove normalmente si caccia con singoli e si prediligono cani
più misurati e meno irruenti.
A proposito della seguita va detto che spesso il segugio maremmano viene preferito proprio perché nonostante l'incisività dell'azione (spesso i cani riescono a braccare il cinghiale a vista) non è così riottoso nel rientro. Senza volere esaltare esageratamente questo particolare, basta notare che normalmente i segugi maremmani mostrano un rientro
più veloce rispetto ad altre razze anche se spesso la tenacia nella seguita porta i cani lontano dal conduttore rendendo in assoluto difficoltoso il ritorno.
In conclusione non occorre pensare che il segugio maremmano sia il miglior cane in assoluto per la caccia al cinghiale (se mai esistono nella realtà cose migliori in assoluto di altre!) per apprezzarne le doti. Basterebbe accontentarsi di quello che normalmente regala al suo proprietario nella pratica venatoria (e non è poco!) senza indulgere in complimenti fuori posto o forzature nell'addestramento che invece di esaltare le caratteristiche tipiche di questo cane ne riducono l'efficacia. Il lavoro che aspetta tutti quelli che si appassionano a questa razza e ne hanno a cuore la diffusione, è sicuramente il mantenimento e lo sviluppo delle qualità venatorie e il miglioramento dell'omogeneità morfologica che a dispetto degli standard, viene spesso trascurata. Siamo certi che la passione per questa sfida renderà possibile tagliare in fretta questi traguardi anche se forse in questo momento la soddisfazione piu' grande per chi, come il sottoscritto alleva questa razza, sarebbe quella di incontrare soggetti riconoscibili chiaramente come segugi maremmani ed evitare al contrario che vengano indebitamene chiamati tali tutti quei cani che non hanno chiara paternità.
Gioacchino De Sanctis
www.segugiomaremmano.org
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