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Lo Spinone ed il suo "Standard"

a cura di Ezio Pagliarini

La Società specializzata che tutela la razza Spinone in Italia si chiama C.I.Sp. (Club Italiano Spinoni) derivato dall'Ex Famiglia dello Spinone (Sodalizio di appassionati per la tutela e il miglioramento della razza) fondata nel 1949 dal Dott. Paolo Brianzi e dal Dott. Ezio Caraffini. 

Il C.I.Sp. oltre a organizzare manifestazioni di alto livello, tutte dedicate alla valutazione Venatoria e Morfologica della Razza, realizza con grande impegno l'Annuario dello Spinone dove oltre ai saluti del Presidente e ai risultati di tutte le manifestazioni svoltesi nell'anno, viene riportato lo Statuto del Club e gli Standards (Morfologico e di Lavoro) dello Spinone. 

Leggendo lo Standard morfologico ci si accorge subito che alcune descrizioni che riguardano la tipicità dello Spinone sono riportate in modo diverso dallo Standard Ufficiale dell'E.N.C.I., questa diversità, purtroppo, mette in imbarazzo e crea confusione tra gli Spinonisti. 

Diciamo subito che lo Standard esatto e da prendere come riferimento è quello riportato dall'E.N.C.I., i punti discordi sono facilmente rintracciabili:


STANDARD Ufficiale E.N.C.I.
Pag. 2 di 7 paragrafo 1. Regione Cranica 

Cranio di forma ovale in senso sagittale a tetto, con protuberanza occipitale molto sviluppata e cresta interparietale molto marcata. I seni frontali non sono molto sviluppati, in avanti e in alto; le arcate sopracciliari non sono troppe elevate, lo stop è appena accennato, mentre la sutura medio frontale è ben pronunciata. 

Pag. 3 di 7 Occhi 

Sono grandi, ben aperti e distanziati, la rima palpebrale è tondeggiante, il bulbo oculare non è né prominente né infossato, le palpebre vi aderiscono perfettamente. Tendenzialmente in posizione sub-frontale.
Il colore dell'iride è ocra, più o meno scuro, a seconda della colorazione del mantello.


STANDARD C.I.Sp. Annuario. 1999 Pag. 11. e

4) Testa: 

Dolicocefala. La direzione degli assi longitudinali superiori del cranio e del muso sono divergenti, inoltre lo stop è assente. 

4.1) Regione cranica: 

Cranio di forma ovale in senso sagittale a tetto, con protuberanza occipitale molto sviluppata e cresta interparietale appena pronunciata. Le guance sono asciutte. 

I seni frontali sono molto sviluppati, in avanti ed in alto; le arcate sopracciliari non sono troppo elevate, mentre la sutura medio-frontale è meno pronunciata.

4.2) Regione facciale:
- Occhi: Sono grandi, ben aperti e distanziati, la rima palpebrale è tondeggiante. Il bulbo oculare non è prominente, né infossato, le palpebre vi aderiscono perfettamente in posizione semi laterale. Il colore dell’iride deve essere ocra, più o meno scuro a secondo del mantello. 

Appare evidente che nelle parole sottolineate ci sono differenze che creano confusione e vanno verificate. Perché quelle riportate nello Standard del Club sono state modificate volutamente, non si tratta di un errore di trascrizione, dunque, non sono giuste nell’ambito di un allevamento programmato e impostato al miglioramento della razza. 

Una testa con cresta interparietale molto marcata e con occhi in posizione sub-frontale da allo Spinone un impronta inconfondibile e, questa particolarità, la si nota facilmente anche se il soggetto è osservato a distanza. 

Al contrario, una testa come descritta nello Standard del C.I.Sp. sarà meno tipica e molto simile a quella del Bracco Italiano, il quale, ha proprio gli occhi in posizione semilaterale, cresta interparietale appena visibile e corta. 

Ricordo che in un raduno C.I.Sp. al quale ero presente, un Giudice, di quelli che la relazione la fanno sentire e che io stimo moltissimo, descrivendo la testa di uno Spinone, così si esprimeva: “Vorrei un filo di più di cresta interparietale”.Questo, per significare che la cresta interparietale più marcata avrebbe dato a quello Spinone un impronta più caratteristica. 

Oltre alla discussione sulle parti importanti della testa ci sarebbero due proposte da segnalare al Comitato Tecnico dell’E.N.C.I. e naturalmente a quello del C.I.Sp., la prima riguarda la taglia, la seconda il colore del mantello.
Per la taglia vorrei che venisse discussa la proposta di abbassare il limite massimo per i maschi da 70 a 65 cm considerando che con i 2 cm ammessi fuori quota si andrebbe sempre a 67 cm, lasciando invariato il limite minimo a 60 cm. Per le femmine da 65 a 60 cm e abbassare la minima da 58 a 55 cm. 

Questa mia proposta non è una novità assoluta, infatti, molti prima di me hanno proposto e adottato queste misure, basta leggere il libro (o meglio la grande Opera) del Ceresoli «Lo Spinone Italiano e le razze affini» di cui riporto alcuni brani sapendo che molte persone non hanno questo libro, oggi introvabile, ma forse l’E.N.C.I. presto potrebbe farci una sorpresa!
Possiamo vedere da questi brani, che già nel 1897 la Società Braccofila pur proponendo la taglia leggera e quella pesante stabilisce queste misure:
Statura e peso del corpo. 

Per il maschio: da 54-56 cm. e 24-25 Kg. a 64-66 cm. e 34-36 Kg. 

Per la femmina: da 52-54 cm. e 22-23 Kg. a 62-64 cm. e 32- 34 Kg. 

Ammesse, ma non preferite, stature fino a 63 cm.

Ho riportato queste misure proprio per dimostrare che oggi, nello Standard attuale pur non parlando di taglia leggera o pesante, si dà comunque la possibilità di avere lo stesso risultato, Spinoni da 60 a 70 cm, cioè con 10 cm di intervallo, come visto recentemente nei ring.
Nel 1926 il Talè propone una taglia unica da 60 a 65 cm. Nel 1928 il Bosisio, il Brunetti e il Rezza danno queste misure:
60 cm per il maschio e 55 per la femmina; aggiungono di preferire misure superiori, ma non oltre i 65 e 60 cm rispettivamente, questi dati etnici saranno adottati dal Kennel Club Italiano.
Nel 1933 anche il Brianzi e l’Ullio dopo la costituzione della Società Amici dello Spinone danno misure di 55-66 cm per il maschio e 52-62 per la femmina, nel 1936 queste misure vengono proposte al K.C.I., sempre nel 1936 anche il Fiorone propone misure da 52 a 66 cm. 

Nel 1939 si passa ai Dati Etnici del Solaro, sono sicuramente i più completi e sono approvati dall’E.N.C.I., le misure sono quelle attuali, ma guardando i suoi disegni, non si ha l’impressione di essere davanti a spinoni di taglia massima, io credo che, osservando bene il disegno dello spinone roano marrone riportato a pag. 159 del libro, non si arrivi nemmeno a 65 cm. 

Se questa proposta vedrà la luce si avranno Spinoni molto più omogenei e non i giganti da 70/72 cm che sicuramente hanno ostacolato l’avvicinamento allo Spinone da parte di molti cacciatori, vuoi per il posto in macchina, vuoi per chi abita in appartamento dove lo spazio è fondamentale, in ogni caso è controproducente per la razza vedere spinoni di taglia massima e minima nello stesso Ring, come si è verificato negli ultimi raduni, nei quali si è avuta l’impressione che non ci fosse una sola razza Spinone. Spero che questa situazione venga discussa molto presto.
Per quanto riguarda il colore, la discussione riguarda solo la varietà roano marrone; è scritto che la migliore tonalità è quella color tonaca di frate, io ho sempre aggiunto che è giusto specificare “tonaca di frate cercatore”, infatti l’ordine dei frati Francescani si divide in più gruppi e noi dobbiamo scegliere proprio questo. Il frate cercatore è quello che, per molti anni, con il carretto e il «mulo» passava per la campagna e raccoglieva le offerte dai contadini: grano, mosto e olio di oliva per il convento. Lui diceva di pregare per loro, e qualche volta a chi fumava mi ricordo che dava un po’ di tabacco: è questo il frate che ha la tonaca a tinta calda, di giusto colore per il nostro Spinone roano marrone. 

Purtroppo adesso c’è la proposta di tornare alle origini di Francesco quando le tonache erano grigio scure, e così non vedremo più il marrone, ma il grigio scuro. Per questo ho pensato di esporre una nuova e definitiva interpretazione del colore del mantello sullo spinone roano marrone. 

Oggi per definire un colore che sia uguale in tutto il mondo si usa il Pantone © MATCHING SYSTEM un metodo rivoluzionario per non incorrere in errori, questo sistema identifica ogni colore con un proprio numero che è uguale in Italia come in America o altrove. Per lo Spinone roano marrone il Pantone © 469 CVC è perfetto e sarà uguale in tutto il mondo; chiunque ha un computer non molto vecchio può disegnare un quadrato e riempirlo con questo colore, per chi non ha il computer basta recarsi in un negozio di grafica e farsi staccare dal catalogo Pantone © MATCHING SYSTEM un campione di questo colore, così avremo tutti lo stesso riferimento.

Pantone 469 CVC Pantone ã 469 CVC, colore a tinta calda come la tonaca di Frate Cercatore.

Nei ring delle Expo, ognuno potrà osservare uno spinone roano marrone e confrontare il colore con il proprio campione del Pantone © MATCHING SYSTEM, il risultato sarà sempre lo stesso: Pantone ã 469 CVC. e l’interpretazione sarà fuori discussione.
Noi ci auguriamo che i mantelli dello spinone roano marrone siano sempre più omogenei e vicini a questo colore. Attualmente ci sono troppi spinoni con mantello molto scuro, il quale non si addice per niente all’occhio “umano” dello spinone.

pantone
Spinone roano marrone maschio, definito dal Comm. Paolo Ciceri, un super Spinone,
 colore tonaca di Frate Cercatore o Pantone 469. Propr. Ezio Pagliarini

Nella foto a colori si vede benissimo la differenza tra il colore tonaca di frate cercatore o Pantone © 469 CVC e il colore molto scuro dello spinone in secondo piano (il Dott. Luca Massimino, “fresco di laurea” sta osservando questo particolare; più indietro, un Professore Universitario sta indicando con il braccio destro la stessa cosa).

Spero veramente che si possa discutere su quanto esposto; questo avvicinerebbe molto le idee e gli obiettivi degli spinonisti, i quali credono in questa razza e, attualmente, con la disponibilità di Internet e l’e-mail, ci si può confrontare con persone di tutto il mondo. Infatti il nostro spinone attualmente non conosce frontiere, ha il passaporto internazionale, è il suo momento di gloria, gli Americani lo adorano, ci sono richieste da ogni continente: allora cerchiamo di fargli dimenticare il male ricevuto negli anni subito il dopo guerra, quando, come scrive Giulio Colombo nel suo libro Trialer «Lo spinone subì l’insulto dell’incrocio con altre razze, Kortals e Boulet, che discendevano da lui e non vantavano le sue doti specifiche».

Oggi lo spinone si è liberato da questo insulto e con l’aumento delle richieste, (anche in Giappone vogliono lo spinone) l’interessamento sempre maggiore da parte dei cacciatori di partecipare alle prove con il proprio spinone, il prezioso contributo che l’E.N.C.I. dà alle razze Italiane e la grande volontà del C.I.Sp. di fare sempre più e meglio, si può ben sperare in un futuro molto importante per lo Spinone. 

Quanto detto vuole essere soprattutto un apertura a un gruppo di discussione nominato dall’E.N.C.I. e dal C.I.Sp. che si occupi veramente di stabilire delle regole tutte indirizzate al miglioramento globale della razza, visto che oggi, questa razza, è sbarcata con successo in molti Paesi del Mondo

Ezio Pagliarini

per gentile concessione del Sig. Ezio Pagliarini - All.to del Subasio
www.delsubasio.it

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